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Non tutti sono uguali. Parte/3


Non tutti sono uguali. Parte/2


Non tutti sono uguali. Parte/1


Giovane, comunista e con il 74 per cento dei voti. La svolta di Palagonia

Valerio Marletta

Valerio Marletta

Ha vinto!

A Palagonia ha vinto Valerio Marletta: «giovane, istruito e comunista» (la definizione che  danno i concittadini del neosindaco 32enne di Rifondazione Comunista).

Alla lettura dei risultati elettorali in città esplode la gioia; c’è chi canta Bella Ciao, chi piange, chi parla di liberazione. Le bandiere rosse, i balli e i brindisi in piazza e poi il corteo, Sindaco in testa, che entra nella sala consigliare. Tutti, improvvisamente, comunisti? Forse è semplicemente una rivoluzione, culturale.

Una svolta nel comune siciliano, roccaforte della destra, commissariato due volte per questioni finanziarie e con un ex primo cittadino – Fausto Fagone, sindaco come già il padre e il nonno prima di lui – imputato a Catania per concorso esterno in associazione mafiosa. Un Comune con un buco di bilancio di 20 milioni di euro e un’evasione fiscale superiore alla media.

Un volto pulito, «un sindaco di tutti e non solo dei compari», per un’amministrazione passata negli anni di padre in figlio, «da cui persino i commissari scappano» e il cui nome appare di continuo nelle pagine delle indagini sugli intrecci tra mafia, politica e imprenditoria in provincia di Catania.

Qualsiasi tentativo di infiltrazione e minaccia non ci troverà da soli ad affrontarla – rassicura Marletta – ma l’intera comunità di Palagonia».

Una comunità che ha dimostrato di voler cambiare.


Non tutti sono uguali.

Marletta Sindaco

Valerio Marletta: Contro la mafia mi apparento con la gente.

Valerio Marletta, candidato alla carica di Sindaco a Palagonia, il più votato al primo turno, tra pochi giorni andrà al ballottaggio, senza accordi, “solo” con la sua lista “Palagonia Bene Comune” (PRC e IDV) Tra i punti del suo programma: raccolta differenziata, wi-fi gratis, riappropriazione di spazi pubblici, cacciare la mafia dal municipio.

Trentadue anni, attivista dei centri sociali, iscritto a Rifondazione Comunista, rappresenta la nuova scommessa politica di Palagonia. Fiducioso del fatto che “un cambio è possibile anche a Palagonia”, Valerio fa politica in una città dove per vent’anni ha governato una famiglia e la sinistra non è mai esistita, dove il potere mafioso nelle istituzioni è sempre stato più forte di tutto (il comune è commissariato). Fa politica, questo è il motivo del successo. Nella stagione dell’anti-politica sembra una bizzarria ma, come spiega il candidato, il problema principale evidenziato dai suoi concittadini è sempre stato l’accessibilità delle istituzioni, e hanno scelto uno di loro, che fosse vicino, bravo ad ascoltare.

Nel comune da sempre roccaforte della destra, una maggioranza della sinistra rappresenta un risultato storico, ma si è trattato di una reazione contro le precedenti amministrazioni o di un effettivo cambio di rotta? La risposta al secondo round, intanto, la piazza è ogni volta più piena. Ci sarà anche il voto di protesta ma il punto di forza è stato il dialogo con tutti e aver raccontato loro di cosa possono aver diritto senza dover chiedere con il cappello in mano.
Senza vendere sogni (a Palagonia c’è un buco di bilancio di venti milioni), Marletta convince perché propone una vera e propria rivoluzione: “C’è poco, ma anche quel poco deciderà la gente come gestirlo”.

Palagonia, la piazza per Marletta

Nel programma la riappropriazione di alcuni spazi pubblici per realizzare servizi sociali e strutture autogestite nei quartieri più degradati. “Fare antimafia classica da un lato, proporre un cambiamento culturale dall’altro, nell’ottica no global del pensare globale e agire locale”. La prima delibera, promette, riguarderà la raccolta differenziata, impossibile fino ad oggi per via delle infiltrazioni mafiose nella gestione delle discariche.

Valerio Marletta, comunque vada, è soddisfatto “al di là del risultato finale sappiamo di aver dato uno scossone. Il vento è cambiato”
Continuerà Valerio, insieme alle compagne e ai compagni di Rifondazione Comunista, insieme ai militanti IDV, insieme alle persone interessate al futuro della città in cui vivono. Continueranno a fare politica, denunciare il malaffare, spiegare, condividere.

Il vento è cambiato e fischia più forte.